Cosa significa Namastè e perché avete scelto questo nome per il vostro Poliambulatorio?
Namastè è un saluto tipico del nord dell’India, e significa “mi inchino al frammento divino che c’è in te”. Nel 2001 abbiamo scelto questo nome per la nostra cooperativa, perché rimanda ad un aspetto, quello spirituale, che è comune a tutti gli uomini e le donne indipendentemente dal loro grado di fragilità, dalla loro disabilità, dalla loro provenienza geografica, etc…
Oggi il nome viene trasferito anche al poliambulatorio con lo stesso profondo valore.
Il Luogo di Cura di Gorlago è stato tra i primi centri aperti di WIS, e ora vede un cambio di gestione e un nuovo lancio. Cosa comporterà?
Molto lavoro, fatica e, si spera, qualche soddisfazione nel medio periodo. Va detto che non ripartiamo da zero. Nonostante alcuni problemi pregressi e lo stop di qualche mese, c’è comunque un buono zoccolo di pazienti che è rimasto agganciato alla struttura. La promozione della struttura va rifatta ex novo, quindi almeno per qualche mese “testa bassa e pedalare”.
Come è composta la vostra compagine societaria?
Namastè è una cooperativa con circa un centinaio di soci tra lavoratori, sovventori, fruitori e volontari.
Perché la cooperativa ha deciso di impegnarsi nell’ambito della salute?
Perché riteniamo che la “sanità leggera” possa essere un naturale completamento di alcune filiere di cura che la cooperativa storicamente presidia. Crediamo molto nella possibilità della creazione di sinergie con le altre attività della nostra organizzazione per rendere questa un’esperienza di reale integrazione tra sanitario e sociale.
Cosa significa far parte della rete WIS per il vostro poliambulatorio?
Aderire a WIS è stato un passaggio per noi naturale, vista la storica appartenenza al mondo CGM. Significa condividere un percorso con altri soggetti in giro per l’Italia, poter apprendere dall’esperienza altrui, lasciando che la nostra esperienza possa far apprendere altri. Ovviamente per noi l’appartenenza a WIS è ulteriormente “rinforzata” dalla mio duplice incarico (Manager Operativo di Namastè e Area Manager di WIS, una situazione che, sulla carta, dovrebbe notevolmente fluidificare i rapporti tra livello locale e nazionale e viceversa).
Quali specialità offre il vostro Poliambulatorio?
I reparti attivi nella nostra struttura sono: l’odontoiatria (3 poltrone), 6 ambulatori di medicina specialistica (al momento attive: ginecologia e ostetricia, oculistica, otorinolaringoiatria, dermatologia, medicina dello sport, cardiologia, angiologia, dietologia, reumatologia, ortopedia). Il numero delle specialità verrò ampliato nei prossimi mesi.
Stiamo ancora lavorando sul quarto piano della struttura: l’ipotesi è quella di caratterizzarlo sul tema “benessere” inserendo sia interventi di tipo riabilitativo che medicine non convenzionali (es. osteopata, omeopata, agopuntore, naturopata – tutte specialità già attive ma che troverebbero qui una cornice ad hoc)
Su quali settori lavorerete maggiormente?
Al momento stiamo lavorando per rilanciare la struttura dopo oltre sei mesi di stop. Ricreare la squadra dei medici, mettere in pista una nuova direzione, sia sanitaria che gestionale e strategica, far capire al territorio che la struttura ha riaperto i battenti con rinnovato slancio sono le nostre priorità di breve periodo.
Cosa significa per voi innovazione in campo sanitario?
Vorremmo lavorare per creare una sorta di “polo per la salute della comunità” mettendo a valore la vicinanza fisica con un gruppo di 4 medici di Medicina Generale (che condividono il nostro stesso palazzo) e con la Farmacia del paese, oltre che con i servizi di ADI (Assistenza Domiciliare Infermieristica) che la nostra cooperativa gestisce.
Quali sono i rapporti con il territorio?
Molto buoni. Siamo presenti in questo territorio da quasi 13 anni. La gestione di servizi per l’infanzia e i minori, per le persone disabili, per i migranti, ci hanno permesso di costruire svariate relazioni con enti, associazioni, organizzazioni clericali, etc.
Inoltre abbiamo rapporti buoni con alcune aziende del territorio. Tutti questi legami dovranno essere il più possibile valorizzati.
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